Acquistato dalla famiglia Carretti nel 1972 , a partire dal 1989 il Podere viene progressivamente convertito alla produzione di vini recuperando una vocazione ormai persa e ampliamente documentata nel passato. Un decisivo impulso a questo lavoro viene dato da Alberto Carretti.
Le sue scelte sono precise e coraggiose: produzione di uve biologiche con l’uso di soli rame e zolfo, vinicazioni antiche con il recupero delle lunghe e lunghissime macerazioni sia per i bianchi che per i rossi, lieviti autoctoni per ottenere vini salubri, longevi, naturali, dal sapore antico, originale, legato al territorio.